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Cronaca
28 anni fa il primo scudetto

Cronaca     10 Maggio 2015     Fonte: Per Sempre Napoli

Il 10 maggio 1987 Napoli divenne azzurra, nel senso più completo della parola. Non c'era strada in cui non ci fosse uno striscione a salutare l'evento


28 anni fa il primo scudetto “La storia ha voluto una data: 10 maggio 1987”. L'enorme striscione copriva tutto l'anello della Curva B, ed è diventato una delle foto della festa. E dire che era solo una minima parte della scenografia del San Paolo quel giorno. I due enormi bandieroni che coprirono le due curve al momento dell'entrata in campo delle due squadre rappresentano ancora oggi una delle coreografie più belle mai create per uno stadio di calcio. Oggi forse si vede anche qualcosa di più spettacolare, ma se pensiamo che stiamo parlando di 28 anni fa eravamo nella fantascienza. Ed è questa un'altra immagine passata alla storia. Perché il presidente Ferlaino che evidentemente era stato avvisato per tempo, volle immortalare la scena dal'altro, con fotografie da un aereo. Ne nacque un manifesto bellissimo che per giorni è stato sui muri di tutta la città: “Grazie al pubblico campione d'Italia”.

Tutto quel giorno a Napoli fu straordinario. Anzi, tutto in quei giorni a Napoli fu straordinario. Una festa esplosa al gol di Carnevale a Como, la settimana prima. Se fino a quel momento la scaramanzia l'aveva fatta da padrone, dopo furono rotti tutti gli indugi. E Napoli divenne azzurra, nel senso più completo della parola. Non c'era strada in cui non ci fosse uno striscione a salutare l'evento, non c'era balcone in cui non ci fosse una bandiera azzurra ed un tricolore affiancati.

La mattina del dieci maggio Napoli si svegliò all'alba. O per meglio dire non era mai andata a dormire la sera prima. Alle dieci erano almeno in ventimila in fila per entrare allo stadio. A mezzogiorno sulle gradinate del San Paolo non c'era spazio neanche per uno spillo. E la partita era alle quattro. La cosa impressionante era il rumore. Non c'era tifoso allo stadio che non avesse con se almeno una trombetta acustica di quelle che si utilizzano per le segnalazioni in mare. Ora si sa che il rumore di una sola trombetta del genere è assordante, ed insopportabile se non si è dell'umore giusto. Il problema è che di quelle trombette allo stadio ce ne erano30.40, forse 50mila. E di tanto in tanto qualche buontempone spargeva la voce che c'era un collegamento televisivo ed a quel punto il riflesso condizionato era quello di utilizzarle tutti insieme. Chi non c'era non potrà mai capire, chi c'era non potrà mai dimenticare.

Diciamo che la cosa meno emozionante fu la partita. Il gol di Carnevale, il pareggio di Baggio (il primo in A di quello che diventerà il “Codin Divino”, anche questo un segno del destino). Al Napoli serviva la vittoria per essere sicuro dello scudetto, ma l'Inter nel frattempo perdeva a Bergamo. Gli ultimi minuti furono surreali. La partita dei nerazzurri finì prima, il Napoli era matematicamente campione anche in caso di sconfitta. La festa potè iniziare.

Una festa che sul campo (non ci fu una sola persona che fece invasione!) durò più di un'ora, nelle strade della città almeno una settimana. E Napoli non volle dimenticare proprio nessuno. Una gioia attesa 60 anni era anche per quelli che non avevano avuto la fortuna di viverla. Fuori al cimitero di Poggioreale spuntò uno striscione: “Anche per voi che non ci siete più il Napoli è Campione d'Italia”. Avevano mancato il giorno voluto dalla storia, ma la storia non si era dimenticato di loro.

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