Sconfitti ma a testa alta
Cronaca
17 Ottobre 2017 Fonte:
Mediaset
Manchester City-Napoli finisce 2-1: gli azzurri sbagliano un rigore con Mertens e accorciano con un altro penalty di Diawara
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Avremo la risposta tra un paio di settimane, nel match di ritorno, quando si vedrà se il Napoli avrà imparato la lezione. A Manchester gli uomini di Sarri reagiscono troppo tardi ma reagiscono, rischiando anche di riprendere una partita che si era messa malissimo troppo presto; e il carattere mostrato dagli azzurri è un aspetto certamente da non sottovalutare quando, dopo 13', ti ritrovi sotto 2-0 in casa della squadra che, al momento, è probabilmente la più in forma d'Europa. Giocarsela per 90' alla pari deve essere il prossimo obiettivo e per raggiungerlo si deve spesso passare da serate di questo tipo: se la squadra avrà assimilato per bene la lezione, in questa stagione ne vedremo delle belle.
E' un City che subito impressiona, condiziona, paralizza. Nella prima mezz'ora succede esattamente tutto ciò che non voleva Sarri, che alla vigilia aveva chiesto alla sua squadra di non avere paura. Ma in trasferta contro una squadra simile, in uno stato di forma simile, è inumano non averne: piuttosto, a fare la differenza, sarebbe l'atteggiamento sicuro e deciso con cui i partenopei si esprimono in campionato, ma nei primi 30 minuti non c'è traccia della consapevolezza acquisita dagli azzurri e la gara, inevitabilmente, diventa una salita durissima. Sterling, dopo 9', chiude un'azione avviata da Sanè sulla sinistra: l'inserimento di David Silva è meraviglioso, Zielinski non lo legge e la sfera arriva a centro area, dove Sterling ribatte in rete un tiro di Walker respinto. Passano meno di quattro minuti ed è 2-0: De Bruyne sfonda a destra e serve a centro area Gabriel Jesus, che da due passi fa secco nuovamente Reina (13'). A fare la differenza, in una prima mezz'ora dove il Napoli sembra sotto shock, è l'intensità del City unita a un'organizzazione tattica che impressiona. Fernandinho dà ordine davanti alla difesa, Sterling e Sanè provano ad assaltare le fasce ma la differenza è soprattutto in mezzo, sulla trequarti: David Silva e De Bruyne dominano contro Zielinski ed Hamsik e il povero Diawara non sa più dove andare a tamponare. La squadra di Guardiola, prima della reazione partenopea, ha altre due colossali occasioni per triplicare ma De Bruyne colpisce una traversa al 25' e Koulibaly salva sulla linea al 28'. A riaprire il match, quasi all'improvviso, potrebbe essere una trattenuta di Walker su Albiol, solo che Mertens dagli 11 metri si fa ipnotizzare da Ederson (38').
Il Napoli però nella ripresa è bravo a ripartire dal finale del primo tempo, quando finalmente gli azzurri avevano iniziato a esprimersi come in Serie A. Triangolazioni rapide, palla sempre a terra, pressing alto e furioso: così arrivano le occasioni per Hamsik (Stones salva tuto al 65') e poi un altro rigore, stavolta assegnato per il fallo di Fernandinho su Ghoulam. Diawara non sbaglia (73') ed è il City a questo punto a iniziare ad avere paura, anche se il risultato non cambierà fino alla fine nonostante la pressione partenopea e una buona chance capitata ancora a Mertens (80'). Ripartire da qui, da questo atteggiamento, per Sarri deve essere un obbligo.
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